RISPOSTA a QUESITO n° 1

La problematica rilevata in buona sostanza non si dovrebbe neppure porre: fermo restando l’obbligo per qualunque O.E. di documentare in ogni caso i bilanci delle annualità 2018 e 2019, quella del 2020 (qualora non disponibile in via ufficiale alla data di scadenza del bando) può sempre in primis essere autocertificata, anche come semplice proiezione di stima cautelativa (dunque al netto di prevedibili decrementi legati alla pandemia da Covid-19). Secondo la prospettiva (e la ratio) della norma e della lex specialis, inoltre, è senz’altro ipotizzabile corroborare la storicità del proprio requisito di capacità economico-finanziaria allegando i dati del bilancio 2017. Ulteriore elemento utile ai fini della comprova è senza dubbio la dichiarazione Iva per l’anno 2020 ma in ogni caso l’O.E. può servirsi di mezzi di prova alternativi secondo l’All. XVII del Codice e – in generale – supportare le proprie affermazioni con qualsivoglia tipologia di documento, attestato, dichiarazione, ecc. che sia reputato idoneo/opportuno/utile, tanto più che non esiste al riguardo un elenco esaustivo o codificato per legge.
Il Seggio di gara, in fase di disamina di ammissione, valuterà con serenità la congruenza e l’idoneità di qualsiasi elemento atto a soddisfare non tanto il mero aspetto formale del requisito, quanto l’aspetto sostanziale della tutela del pubblico interesse necessariamente contemperato dal rispetto dei principi di trasparenza, par condicio e favor partecipationis.

   La C.U.C. Union 3